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Portale Istituzionale - Comune di Poggiomarino (Na)

Oggi è venerdì 26 aprile 2024
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Notizie Generali
Cartina PoggiomarinoIl territorio del Comune di Poggiomarino si estende per circa 13 Km quadrati ed è compresa nei settore nord orientale della tavoletta IGM (scala 1:25.000) di Pompei 23 del foglio 185 della Carta d'Italia. Sorge sul margine orientale della valle del Sarno in una zona pianeggiante che si stende fino ai piedi del Vesuvio.

Ha la forma poligonale e somiglia ad uno scarpone, con andamento piuttosto pianeggiante, con una leggera prevalente pendenza da ovest (Somma Vesuvio Comune di Terzigno) verso est (fiume Sarno).

Topologia ComuneSu questa direttrice, lunga circa 4,5 Km, le quote estreme sono di circa 44 e 13 metri sul livello del mare, con dislivello di 31 metri circa e pendenza globale dell'1%.
Confina a Nord con Palma Campania e San Giuseppe Vesuviano, a Est con Striano e San Valentino Torio, a Sud con Scafati e Boscoreale, a Ovest con Terzigno.

LE RISORSE

AGRICOLTURA: L’assenza di montagne, il terreno fertile e ben irrigato hanno favorito, da sempre, lo sviluppo dell’agricoltura. Nel passato le colture più diffuse erano quelle del grano e del granone, adesso è praticata dappertutto la coltura intensiva e si produce di tutto, ma soprattutto pomodori, nocciole e ortaggi come: cipolle, scarole, broccoli, insalata, cavoli, finocchi, piselli, fagiolini, cetrioli, melanzane e peperoni.
Da alcuni anni è stata introdotta la coltivazione di fiori e ortaggi sotto serra che durano in pratica tutto l’anno. Negli ultimi anni stanno prosperando piccole fabbriche che trattano il prodotto della terra, pulendolo e confezionandolo.

Una vasta rete di canalizzazioni è stata predisposta nei secoli dal lavoro dei contadini per cui l’acqua è facilmente reperibile, a seconda della zona, sia dal Canal Sarno che da pozzi appositamente scavati.

Dalla cartina sulla produzione agraria di Poggiomarino si evidenzia come nella parte di territorio alla destra del Canal Sarno (pendici del Vesuvio) i noccioli la fanno quasi da padrone. Infatti il suolo da questa parte del territorio è più lapilloso ed asciutto adatto a tale frutto.
Nella parte opposta che si estende fino al fiume Sarno c’è terreno più umido adatto alla coltivazione del “pomodoro San Marzano”.
Negli ultimi anni, l’agricoltura ha ricevuto un impulso dagli immigrati extracomunitari, che in maniera massiccia hanno trovato in Poggiomarino spazi per alloggiare e lavoro.

INDUSTRIA-ARTIGIANATO-COMMERCIO: Non si può di certo dire che il Paese sia fortemente industrializzato, amalgamandosi bene con il background industriale dei paesi limitrofi. Infatti dal dopoguerra in poi il settore ha subito una forte crisi, anche nelle piccole industriE di trasformazione di prodotti agricoli officine meccaniche ed edilizia.
Solo nell’ultimo decennio si è vista una ripresa con un boom dei laboratori per la confezione di capi di abbigliamento, anche grazie allo sfruttamento della manodopera.

Verso la fine degli anni ’80 hanno avuto un forte impulso i capannoni per la lavorazione dei prodotti ortofrutticoli, con una sempre più crescente affluenza di extra-comunitari.
L’edilizia ha il proprio boom tra gli anni ’60 e ’70 con un incremento di vani del 140%, contro un incremento della popolazione del 20% nello stesso periodo. Tale boom riduce anche la superficie di territorio adibita a suolo agricolo a favore della superficie di territorio urbanizzata. In pochi anni, l’uomo ha modificato sensibilmente quella fonte di sviluppo e di ricchezza del territorio che tale era stata in passato a favore di un rapido, ma non duraturo, arricchimento fino a rendere il fiume Sarno “fiume più inquinato d’Europa”.
Esistono ancora aziende a carattere familiare che impegnano pochi operai stagionali


SERVIZI: Non La crisi del settore industriale è attutita dagli altri 2 settori. Infatti, le attività commerciali, la pubblica amministrazione si popola no sempre più. Ci sono molti negozi, in particolare di alimentari ed abbigliamento.


CLIMA: Il clima ha carattere tipicamente mediterraneo, temperature medie nei mesi più caldi intorno ai 23 gradi con escursioni termiche fra le più basse della Campania. La corona di monti che abbraccia la pianura agisce da barriera ai venti freddi del nord e caldi del sud e solo i venti occidentali hanno facile accesso attraverso l’ampia apertura del mare.

LA FLORA E LA FAUNA: Il paese una volta era conosciuto come "Orto delle fabbriche". Infatti moltissimi sono gli orti con alberi da frutta (agrumi, albicocche, pesche, pere, mele) nei giardini che si trovano quasi dietro ogni caseggiato.
Nella parte a ridosso del Vesuvio sono molto estesi i noccioleti con alberi di noci e qualche vigneto. Nella parte più a ridosso del fiume Sarno vi sono estese coltivazioni di ortaggi che si raccolgono nei campi tutto l'anno, grazie anche ai numerosi impianti di serre.
Piante caratteristiche sono: il pinus pinea (pino da pinoli), che con il suo maestoso ombrello si erge in numerosissimi esemplari sparsi su tutto il territorio e il pioppo, che a filari delimita i campi.
La fauna selvatica del luogo è costituita in massima parte da uccelli (passeracei, merli, e qualche rapace civetta, falco) che trovano l'ambiente adatto nei numerosi giardini e frutteti.

LE BELLEZZE AMBIENTALI
: La bellezza ambientale che può vantare il Comune di Poggiomarino è, senza dubbio, la sua fertile pianura che si trova compresa tra il Vesuvio e il fiume Sarno. Da qualsiasi punto del paese si può godere la magnifica vista di tutto il complesso Somma-Vesuvio che si erge con le sue prime pendici a 4 Km dal confine del paese.
Panorama Da circa due anni è stato costituito l'Ente parco del Vesuvio che ha la sua sede provvisoria presso il Comune di S. Sebastiano al Vesuvio. Contattando l'ente parco è possibile fruire di visite guidate lungo percorsi appositamente attrezzati. Il fiume Sarno attraversa con le sue sponde proprio il confine a sud. Contattando la Pro Loco è possibile prenotare visite guidate. Infine, nel 2003, è stato costruito ilparco del fiume Sarno.
Altra bellezza nostrana sono le case rurali: esempi di architettura contadina, case caratteristiche che qualcuno ha definito “trulli vesuviani”. Hanno forma cubica, cosdetto “cubo mediterraneo” perché molto diffuso nel bacino del mare nostrum. I tetti a volta e le tipiche aperture (porta e finestre) risalgono alla casa romana.




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